6 marzo 2008

7 segreti 7... ma non solo

Ciao!
Qui imperversa la bufera: vento, grandine e chi più ne ha più ne metta, quindi ne approfitto per restarmene in casa al calduccio, tutta impacchettata nel mio sobrio pile fucsia :D, e rispondere alla taggatura ricevuta da Valy ed Ella... grazie ragazze! Le regole sono sempre quelle: riporta le regole (?), scrivi 7 cose che gli altri non sanno di te, e scegli altre 7 persone per mandare avanti il giochino... siccome di solito quando arrivo io le altre sono sempre già state tutte taggate (beh, ho i miei tempi, che ci posso fare?!), ecco qui i miei 7 segreti 7, ma state tranquille perchè non ri-taggo nessuna :)

  • Quando nel ‘97 la mia famiglia si è trasferita dal Piemonte alla Liguria, con conseguente cambio di casa/scuola/amici, per mesi non ho avuto che un obiettivo in mente: trovare un modo per farla pagare ai miei genitori. E credetemi, le ho provate proprio tutte: mi sono rapata la capoccia quasi a zero, ho bocciato a priori ogni casa che mi facevano vedere (a volte senza nemmeno entrare), ho sentito l’esigenza di una lunghissima e costosissima vacanza a Londra, e ho fatto passare un’estate da incubo a mia madre - mentre cercavamo casa alloggiavamo in un favoloso residence con piscina a due passi dal mare, ma io ero troppo impegnata ad odiare il mondo per uscire da quelle due stanzette e abbronzarmi un po’. Quando poi a settembre è iniziata la scuola e con fierezza ho portato a casa il mio primo 4 di latino (io, promossa l’anno precedente con la media del 9), i miei hanno reagito con un semplice quanto deludente “finalmente, allora sei normale anche a tu!”. A quel punto ho capito che la storia della giovane ribelle con loro non avrebbe mai funzionato, che odiare il mondo era troppo faticoso, e che con i capelli così corti, ahimè, stavo davvero uno schifo.
  • Quando eravamo bambini c’era un gioco che io e mio fratello amavamo più di tutti: la carovana. Forse perché eravamo in fissa con ‘La casa nella prateria’, non so. Sta di fatto che ci divertivamo come matti. Sostanzialmente la carovana era il divano che si trovava in cucina: ci caricavamo tutti i nostri beni più preziosi (fustino del Dixan contenente i Lego per lui, scatola dei puffi per me - le priorità sono priorità, ragazzi), i pentolini (beh, in viaggio bisognava pur mangiare, no?) e via, si partiva. Ci sedevamo su uno dei braccioli con i piedi a penzoloni e attraversavamo deserti e praterie, con mio fratello che spronava i nostri cavalli immaginari con due lunghi fili di lana fissati alla maniglia della porta. Di solito tornavamo in tempo per la cena (quella vera). È uno dei miei ricordi più belli :)
  • Per la serie dalle stelle alle stalle, passiamo ai ricordi più brutti: una volta gli ho dato una forchettata. Sulla mano. A mio fratello, intendo. Sì, gli ho fatto molto male. E sì, le ho prese (giustamente).
  • Per restare in tema, che io ricordi le ho prese (e ribadisco il giustamente) solo 2 volte in vita mia. Una, per la forchettata. E due, quando ho fatto cadere, rompendola – ad essere onesta dovrei dire “spezzandola letteralmente a metà” - una delle chitarre di mio padre, una Oscar Teller da concerto di grande valore (economico ma non solo). E passi per la forchettata a mio fratello, ma questa storia della chitarra mio padre non me l’ha mica mai perdonata. Anzi, spero che non legga questo post altrimenti gli ritorna in mente lo scempio e non mi parla per una settimana :D
  • I miei narrano che togliermi il pannolino non sia stato un problema, anzi. Il pannolo mi infastidiva, e ho subito imparato a non farmi la pipì addosso. Il problema era un altro, e alquanto imbarazzante: uscivo in terrazzo e la facevo lì. All’epoca abitavamo in condominio: era state, caldo, finestre aperte. Fin troppo facile. Mi bastava aspettare un attimo di distrazione dei miei solerti genitori e sgattaiolavo fuori, mi aggrappavo con le manine alla ringhiera, tiravo giù le mutande e via: in men che non si dica ero lì accovacciata ad innaffiare le piante dell’inquilino del piano di sotto. Ovviamente è durata poco. Come abbiano fatto a farmi smettere non lo so, ma sta di fatto che ho smesso (giuro! :D).
  • Crescendo ho dunque smesso di fare la pipì sul terrazzo di casa, ma non ho smesso di frequentarlo. E così, verso i 6 anni, avevo preso l’abitudine di trascorrere i miei pomeriggi a terrorizzare il bambino del terrazzo di fronte, un mio coetaneo che rispondeva al nome di Dario, raccontandogli storie rigorosamente inventate che di solito avevano come protagonisti ancora una volta mio padre (nei panni di lupo mannaro mangiabambini – dalla mia avevo il supporto acustico: mio padre ha sempre urlato di notte, perché soffre di apnee notturne) o mio fratello (nei panni di una specie di angelo protettore/vendicatore disposto a tutto pur di difendermi (?), e anche lui spietato assassino all’occorrenza). Ma la faccenda durò poco: il piccolo bastardo spifferò… ehm, scusate, il povero bambino raccontò tutto a mamma e papà che a loro volta raccontarono tutto ai miei. Cazziatone, punizione, porta finestra chiusa a chiave (e a quel punto mi ero giocata qualunque chance ringuardo ogni possibile attività da svolgere in terrazzo).
  • E per la serie “segreti piccanti”: da bambina ero innamorata di Capitan Harlock. Ahhhhhhhh, se ci ripenso… ma quanto era sexy quella cicatrice?! ;P
Bene, e anche questa è fatta :D

Vi lascio con la foto della spilla che mi sono fatta ispirandomi ai simpaticissimi conigli del gioco per PS2 Rayman: raving rabbits...

...e un paio di links, per Ella che mi chiedeva qualche pattern per cucirsi una borsa.
Qui, sul blog di Creative little Daisy (persona fantastica!), trovi proprio il tutorial passo passo (in inglese), con tanto di foto, della borsa con matrioske che ti piaceva (la stoffa è un tessuto da arredo, e proviene dal negozio GS Scampoli: è un franchising, magari ce n'è uno anche vicino a te!).
Come modello base è mooooolto carino, e con lo stesso procedimento ma modificando le misure puoi creare borse di ogni dimensione, come ho fatto io per questa, molto più grande e capiente:


Ti consiglio anche il forum crafster.org: prova a digitare nella finestra di ricerca 'bag tutorial' o 'purse tutorial' e vedrai quante meraviglie! Per scaricare le foto di alcuni progetti dovrai registrarti, ma ne vale la pena ;)
Spero di esserti stata utile, e se hai bisogno di aiuto... sai dove trovarmi :D
Baci!
Fede

8 commenti:

kushi ha detto...

Leggere la storia del divano-carovana mi ha fatto ricordare i miei giochi sul divano (il mio diventava una tenda da campeggio o una cuccia per cane ;) )

Bellissima quella borsa!!!!

Daniela A. ha detto...

:) sto ridendo a lacrime... a parte per Capita Harlock.... io ne sono tuttora innamorata!! Cosa darei per salire su quella nave....
:)

serendipity ha detto...

grazie per aver condiviso i links..........è strano non ho mai fatto una borsa anni anni fa !!!!!!! infatti non ho mai fatto una borsa cosi adesso vado a provare.
ciao
crafty

Daniela ha detto...

è sempre un piacere leggerti e questi 7 segreti una fiaba!!
poi le tue borse... una favola!!
Daniela

Anonimo ha detto...

Fedeeee altro che altered heart tu il cuore ce l'hai creativissimo al 100%! Complimenti!

Giulia

Anonimo ha detto...

Fede la borsa è bellissima ma la spillina..... la ADORO! E' fortissima! ^-^

Helena ha detto...

Tu sei matta!
Sto ancora ridendo delle tue storielle.
La spilla non m'ispira troppo, povera bestia, è un po' bruttina ma questa va a dimostrare che non capisco niente di arte VERA!!

ma quella borsa è una favolaaaaaaaaaa! SE non riuscissi a capire le istruzioni, ti contatto:)))

un bacio

Martina ha detto...

Quante ne hai combinate!!!!
sono rimasta affascinata dalla borsa! bellissima! Brava Fede! poi black & white... mmmmm mi piace proprio!
baci baci
Marty

p.s. aspetto di vedere mucca e gallina... ;)